L'Accessibilità propone quindi soluzioni per permettere agli utenti disabili di accedere ai contenuti e ai servizi in Internet aggirando o cercando di rimuovere gli ostacoli che ne impedirebbero la fruizione.
Il fine dell'accessibilità, garantire l'accesso universale alle risorse del Web, è certamente uno scopo importante. Il Web è una straordinaria fonte di informazioni e di servizi, la più ampia e democratica che l'umanità abbia mai posseduto nella sua storia. Ma è anche una risorsa molto recente e tuttora in evoluzione. Come tale è soggetta a squilibri di vario tipo, che rendono spesso difficile, se non addirittura impossibile, l'accesso alle informazioni ed ai servizi presenti in Rete da parte di numerose categorie di utenti.
Lavorare seriamente sull'accessibilità significa conoscere i problemi dei disabili, oltre che conoscere le tecnologie ed i meccanismi che guidano la navigazione di coloro che utilizzano la Rete con strumenti non convenzionali.
In questa sezione approfondiremo quindi le patologie più comuni che coinvolgono gli utenti web, i quali potranno godere delle informazioni che cercano solamente se la progettazione delle pagine si sia rifatta a criteri accessibili.
Disabilità sensoriali
Le disabilità sensoriali sono tutte quelle limitazioni che riguardano uno dei cinque sensi dell'uomo. In particolare, i sensi più coinvolti sono la vista e l'udito.
Disabilità della vista.
Comprende tipicamente tre classi di utenti: i non vedenti, gli ipovedenti e i daltonici. Questa distinzione è necessaria per il fatto che i problemi di accesso a strumenti informatici sono profondamente diversi per queste tre categorie. Infatti le persone ipovedenti e daltoniche utilizzano comunque il monitor come dispositivo di output dell'informazione, anche se mediante l'applicazione di accorgimenti particolari come l'aumento della dimensione del font usato, l'utilizzo di software di ingrandimento generale dello schermo oppure l'impostazione di colori particolarmente adatti ad esaltare le varie parti della presentazione a video.
Al contrario, per i non vedenti occorre ricorrere a dispositivi di output fisicamente diversi dal monitor basati su un' uscita audio, come un sintetizzatore vocale, o su un' uscita tattile, come il display Braille. In entrambi i casi c'è alla base un' operazione di ristrutturazione dell'informazione, così come viene presentata sullo schermo, un' operazione di filtraggio che permette di selezionare e rileggere in forma sequenziale quello che l' utente normale abbraccia con la vista in modo panoramico. Questa operazione di sequenzializzazione risulta relativamente semplice in ambiente testuale, più problematica per quanto riguarda le interfacce grafiche (come Windows o Macintosh) le quali sostituiscono il concetto di carattere con quello di punto dello schermo (pixel). Il carattere diventa dunque un insieme di punti e come tale non immediatamente traducibile.
Per fortuna non mancano nemmeno in questo secondo caso gli strumenti necessari per trasformare l'informazione in un formato compatibile con questi sistemi di output. I software che effettuano questa rilettura dello schermo prendono il nome di "screen reader". Tuttavia il loro grado di efficienza dipende dalla complessità della struttura dell' informazione presentata sullo schermo; la complessità delle pagine ipertestuali infatti influenza direttamente la loro accessibilità per chi usa uno screen reader per sintesi vocale o per display Braille.
Quindi risulta determinante il lavoro del progettista della pagina web, che può, utilizzando gli accorgimenti che descriveremo successivamente, facilitare la lettura delle informazioni e la successiva conversione da parte di software come gli screen reader.
Disabilità dell' udito.
I problemi degli utenti con disabilità dell' udito sono sotto molti aspetti meno problematici rispetto a quelli relativi alla vista. Chi soffre di tali limitazioni sensoriali può avere delle difficoltà d'accesso a filmati che contengono audio e video, di cui la parte audio diventa una componente essenziale. In questi casi tali informazioni possono essere rese accessibili mediante il classico metodo della sottotitolazione.
Quando i suoni veicolano importanti informazioni, come segnali di allarme o altro, risulta fondamentale veicolare l'informazione anche in forma visiva (come ad esempio le finestre di "allert").
Disabilità motorie
riguarda i soggetti che hanno difficoltà a muoversi e quindi a manovrare gli strumenti di input, cioè il mouse e la tastiera.
L'arco delle disabilità di tipo motorio è piuttosto ampio e va da una modesta paralisi su un arto, all'incapacità di controllare i propri movimenti a causa di spasmi nervosi, sino nel peggiore dei casi ad una mobilità quasi nulla che permette di interagire col computer solo mediante l'invio di un comando di assenso, come il battito dell'occhio o il soffio in una cannuccia per la selezione dell'azione proposta dal computer con una lista di possibilità. In tutti questi casi la difficoltà di accesso riguarda i dispositivi di input.
La tecnologia ha già dato delle risposte altamente significative anche in questo campo, mettendo a punto dei dispositivi hardware come tastiere di dimensioni maggiorate e dotate di accorgimenti per evitare pressioni accidentali di tasti, emulatori di mouse particolari, joystick, sensori a pedale ed interazione attraverso comandi vocali, per sfruttare al meglio le capacità residue dell'utente colpito da questo tipo di disabilità.
Riguardo alle possibilità di navigazione nel web, poiché la difficoltà maggiori per un utente con disabilità motorie risiedono comunque nella capacità di selezione, occorre evidenziare come la scelta di elementi con dimensione troppo piccola ed estremamente vicini tra loro nelle interfacce comporta problemi non indifferenti.
Disabilità cognitive
Quest'ultima classe abbraccia varie tipologie di disturbi, accomunabili per il fatto che i soggetti accusano delle capacità cognitive limitate.
Le patologie più comuni ascrivibili a questa categoria sono dovute a disturbi del linguaggio e dell'apprendimento, difficoltà nella lettura e nella comprensione di testi, scarso apprendimento, problemi relativi alla memoria a breve termine. L'utente affetto da tali patologie farà fatica ad accedere o a comprendere pagine web troppo complesse perché le sue capacità potrebbero non consentirgli di cogliere fino in fondo tutti gli aspetti dell'informazione contenuta nella pagina. Una particolare patologia cognitiva è l'epilessia fotosensitiva, che viene scatenata da rapidi e ripetuti movimenti o sfarfalii del monitor.
Gli utenti affetti da tali disabilità non necessitano di dispositivi hardware particolari per la ricerca e la fruizione delle informazioni. Possono invece essere agevolati tramite apposite soluzioni software, come ad esempio i predittori vocali o i reading and learning tools, in modo tale che le informazioni vengano presentate in formati specifici per semplificarne l'apprendimento e la comprensione.