Secondo l'approccio normativo razionalista, l'individuo dovrebbe tendere a prestazioni che si avvicinino a quelle date da una macchina (hardware).
Simon (1982), diversamente, propone un'impostazione teorica basata su un "modello della mente" che economizza i suoi sforzi.
La nostra mente, secondo l'autore, è fortemente vincolata da limiti attenzionali, di memoria e di coerenza delle conoscenze che fanno in modo che spesso sia razionale accontentarsi di prestazioni cognitive soddisfacenti. L'ulteriore sforzo che l'individuo compierebbe per arrivare al massimo grado di conoscenza, infatti, non verrebbe compensato da risultati proporzionalmente migliori.
La differenza tra i risultati ottenuti dalla "razionalità olimpica" (prevista dalle teorie normative) e quelli raggiunti mediante la "razionalità limitata" va ritenuta un adattamento intelligente ai vincoli che ci vengono imposti dal nostro cervello. (Simon 1983).
Riprendendo questo concetto, Legrenzi (2001) sviluppa l'idea che l'individuo non è più "oggettivamente" razionale, ma lo è "soggettivamente", quindi ricerca la soddisfazione e non l'ottimizzazione.
Posso spiegare la differenza tra "razionalità olimpica" e "razionalità limitata" con un esempio.
C'è un uomo che deve recarsi in banca con la propria automobile. La "razionalità olimpica" lo porterebbe a cercare di arrivare il più vicino possibile all'edificio, rischiando, però, di perdere molto tempo, senza la certezza di riuscirci. Al contrario potrebbe accontentarsi di posteggiare nelle vicinanze e fare un piccolo pezzo a piedi. Con questa seconda strategia, eviterebbe di perdere molto tempo nella ricerca di un posto vicino, per poi rinunciarvi e parcheggiare comunque lontano, con un dispendio di risorse più contenuto ("ottimo locale").
Il voler sempre raggiungere l'apice delle possibilità, infatti, può significare il dispendio di risorse mancanti poi nell'applicazione della conoscenza o, addirittura, l'impossibilità di raggiungere quello che si ritiene l'obiettivo reale, appunto per l'esaurirsi delle risorse stesse. Inoltre, il voler esaminare tutte le infinite possibilità, può significare il non rendersi conto che non esista ulteriore margine di miglioramento.
Viceversa, la capacità di stimare il livello sufficiente del grado di precisione di un'informazione cercata, una volta che la si trovi, implica la conservazione delle energie necessarie per il successivo trattamento.
Le informazioni che è possibile reperire attraverso Internet sono in grandissima quantità. Uno strumento che aiuta gli utenti nella navigazione di tali risorse è sicuramente il MdR.
Si può ipotizzare che gli utenti, non avendo una rappresentazione completa dell'insieme delle informazioni che li porterebbe ad ottimizzare la ricerca, essendo cognitivamente molto dispendioso, semplifichino il processo, arrivando all' "ottimo locale".