Spesso le persone si trovano nella condizione di svolgere più di un compito contemporaneamente. A volte si tratta di una scelta volontaria come quando in concomitanza con la navigazione di un sito il soggetto parla con un collega, controlla la posta elettronica, risponde al telefono o ascolta della musica, altre volte invece la scelta è obbligata come nel caso in cui, per poter eseguire un compito, egli si trova a dover navigare su più siti contemporaneamente.
In realtà, però, quasi tutti questi casi si riferiscono a situazioni in cui i due compiti non sono propriamente concomitanti, piuttosto il soggetto si trova a dover continuamente spostare l'attenzione da un compito all'altro. Un esempio di due compiti che, nella vita reale, vengono eseguiti contemporaneamente può essere cambiare la stazione radio e guidare l'auto, ma su web sono poche le situazioni in cui questo avviene, mentre sono molto frequenti i compiti che richiedono uno "switch di contesto" (Busetti, 2002).
Il compito del sistema, in questi casi, è diminuire il carico cognitivo, riducendo le richieste attentive e permettendo all'utente di portare a termine il compito con il minor numero d'errori possibile. In altre parole il sistema deve fungere da memoria di lavoro, in modo tale che, durante lo spostamento dell'attenzione da un compito all'altro, non si abbia una perdita d'informazioni. Inoltre, deve fornire suggerimenti circa le operazioni che il soggetto può compiere e quelle che effettivamente stava compiendo prima di direzionare altrove la sua attenzione.
Su web un caso in cui l'attenzione va equamente distribuita tra due compiti si ha quando si sta navigando e chattando, oppure solo chattando, ma con più persone contemporaneamente. In quest'ultimo caso l'attività richiede di monitorare costantemente tutte le finestre di dialogo, in modo da non perdere nessun passaggio di ciascuna conversazione. La chat rappresenta un tipo di compito particolare, perché il soggetto non sa quando arriverà il prossimo stimolo, questa caratteristica implica la necessità di un continuo monitoraggio del sistema affinché l'attività possa essere portata a termine in modo ottimale.
Per ridurre l'impegno attentivo richiesto da questo compito, i progettatori delle varie chat-line utilizzano alcuni strumenti: un esempio può essere il fatto che l'arrivo di un nuovo messaggio faccia lampeggiare la finestra corrispondente al mittente o azioni un segnale acustico, in modo tale che l'attenzione venga prontamente richiamata e sia possibile rispondere al messaggio, nonostante in quel momento l'utente sia impegnato in altre attività. Questi metodi di richiamo dell'attenzione funzionano bene e permettono di trasformare un compito doppio, nel senso di attività che vengono svolte contemporaneamente, in un compito caratterizzato da "switch" dell'attenzione che ha minori richieste attentive.
Quando si è impegnati con una o più conversazioni e non si vuol essere disturbati da altri chatters è possibile attivare una segreteria che ne raccoglie i messaggi senza aprire nuove finestre di dialogo. Tuttavia, i segnali d'avviso acustici richiamano l'attenzione dell'utente all'arrivo di ogni nuovo messaggio, sia che il mittente del messaggio sia una persona con cui si sta già conversando sia che si tratti di un nuovo interlocutore il cui messaggio arriva alla segreteria. Questo fa sì che l'utente sia distolto dalla sua attività, non solo per seguire le conversazioni cui è interessato, ma anche quelle cui avrebbe scelto di non prestare attenzione. "Bisogna stare molto attenti col suono: diventa un inutile sovrappiù" (Norman, 1988, p. 117) così, quando i messaggi si fanno numerosi, possono distrarre e infastidire più che aiutare. Se il sistema permette all'utente di decidere in quali casi venir avvisato dell'arrivo di un nuovo messaggio tramite il segnale acustico, consentendo di disattivare il segnale per i messaggi in arrivo alla segreteria, il segnale diviene più informativo e quindi più efficace.
Esempio di chat con segnalazione acustica e visiva per i messaggi in arrivo: