Tale modello é stato sviluppato da Payne, Bettman e Johnson (1976) nel corso di un programma ventennale di ricerche sull'uso contingente delle strategie decisionali.
Questi autori hanno, infatti, rilevato che "uno stesso individuo spesso utilizza diverse strategie per prendere decisioni": ciò mostrerebbe un comportamento molto flessibile nella presa di decisione (Bettman et al. 1993).
Gli individui sono molto flessibili nelle prese di decisione, infatti, uno stesso individuo usa molte e differenti tipologie di strategie nel prendere una decisione, che sono contingenti rispetto a una serie di fattori tra cui: come l'informazione é proposta, la natura della risposta, la complessità del problema ed il contesto decisionale.
Ad esempio gli individui, in generale, utilizzano strategie multiple di decisione in situazioni differenti, includendo metodi diversificati e semplici, o scelte euristiche, come risposta adattiva a un'elaborazione dell'informazione che é capacità limitata rispetto alle richieste dei compiti di decisione complessi.
In base a queste rilevazioni il processo decisionale é stato definito come una forma altamente contingente di elaborazione dell'informazione (Payne, 1982).
Payne, Bettman e Johson (1993) sostengono che "come le persone decidono come decidere" é prevedibile quando sia i benefici che i costi di strategie decisionali specifiche in un particolare contesto sono prese in considerazione" e, inoltre affermano "che spesso si selezionano strategie che sono appropriate alle varie circostanze".
L'assunzione principale di tale modello sostiene come gli individui "decidono come decidere" considerando in primis l'accuratezza e lo sforzo cognitivo, proprietà dipendenti dalla situazione decisionale e non attributi assoluti, connessi ad una strategia.
Il decisore adattivo può rilevare sia a priori - modalità top-down -, che durante lo svolgimento del compito e l'elaborazione stessa della decisione -- modalità bottom-up - come le caratteristiche del compito e del contesto decisionale influenzano l'accuratezza e lo sforzo associati alle diverse strategie decisionali che ha a disposizione nel suo repertorio. Dopo questa valutazione sceglierà quella strategia che gli permetterà di prendere una buona decisione con il minor sforzo.
La scelta della strategia di decisione da adottare é quindi altamente dipendente sia da una grande varietà di fattori contestuali e variabili connesse al compito, sia da fattori legati alle caratteristiche del decisore. Per esempio, le reazioni rispetto a un problema dato possono essere moderate da una serie di variabili legate alle differenze individuali: la conoscenza a priori di un compito e l'esperienza rispetto a un particolare problema sono due fattori individuali che determinano come l'informazione viene elaborata (Chi et al., 1988).
Shanteau (1988) afferma che i decisori esperti sono soliti dividere il problema in piccole parti che sono risolte gradualmente e la soluzione globale si ha sistemattizzando tra loro le soluzioni parziali.
Analizziamo, pero', dettagliatamente quali fattori di contesto e di compito influenzano la scelta delle strategie decisionali.
Le variabili contestuali di decisione si riferiscono a dei particolari valori che le alternative oggetto di scelta possono avere sui loro attributi descrittivi. Tali variabili sono: il livello di dispersione dei pesi relativo all'importanza degli attributi; la presenza o assenza di alternative dominanti; il modo in cui il contesto é strutturato dal decisore (percezioni individuale), sottoforma di possibile guadagno o perdita (Tversky, Kahneman, 1981); la similarità tra le alternative, ad esempio una maggiore similarità porta a decisioni più inaccurate e dispendiose.
Le variabili relative al compito, che riflettono caratteristiche del problema decisionale indipendenti dai particolari valori delle alternative, influenzano la selezione delle strategie modificando lo sforzo cognitivo necessario per implementarle (Bettman et al.1993). Le principali sono: la pressione temporale, il numero delle alternative a disposizione del decisore, il numero degli attributi che le descrivono, la modalità di risposta con cui la scelta viene espressa e la modalità di presentazione.
Questi elementi informazionali associati con la finalità rappresentano il compito contestuale che il decisore deve affrontare: le rappresentazioni interne del compito del decisore sono lo spazio del problema decisionale, quindi le strategie sono comparabili a sequenze di operazioni per raggiungere le informazioni più importanti.
L'uso delle diverse strategie rispetto ai differenti compiti decisionali mostra come i soggetti le utilizzino flessibilmente: ogni strategia può essere considerata come un metodo per cercare attraverso lo spazio del problema decisionale.