Quando l'oggetto dell'analisi di usabilità è un programma informatico, è possibile avvalersi di un tipo particolare di software che permette di registrare tutte le interazioni dell'utente con il programma in questione: tutti i tasti premuti e tutti i comandi selezionati dai vari menu. Da questi dati si può ricavare la frequenza di utilizzo degli strumenti integrati nel software. L'informazione va, però, interpretata; se alcune funzioni del programma non vengono utilizzate, sono possibili tre casi: l'utente può considerare queste funzioni inutili, ovvero troppo difficili da usare, o, più semplicemente, può non essere al corrente della loro esistenza, eventualità affatto remota, in particolare con i software a riga di comando.
Vantaggi: a differenza dei diari tenuti dagli utenti, i programmi di registrazione degli eventi danno al ricercatore la certezza che tutte le interazioni verranno registrate. Inoltre, questo metodo non è impegnativo in termini di tempo e di risorse sia per il ricercatore che per i partecipanti. Il fatto, poi, che permetta l'analisi delle interazioni dell'utente nel suo ambiente di lavoro, senza le forzature tipiche della situazione sperimentale, consente di godere di un alto valore di validità ecologica.
Svantaggi: non sempre è chiaro come debbano essere interpretati i dati raccolti. Per esempio, come già detto, il fatto che una funzione non venga utilizzata può essere spiegato in più modi, e può rendersi necessario un ulteriore approfondimento a mezzo di un'intervista o di un questionario per chiedere all'utente un aiuto nel decifrare i dati. Si verifica anche il problema opposto, perché alcune funzioni attivate per errore possono sembrare molto apprezzate dall'utente, mentre magari è vero il contrario.